Domenica 10 giugno 2007, presso il campo degli “Arcieri del Falco” di Ciampino, è stato effettuato un test di “Archeologia Sperimentale” , la metodologia che (attraverso lo studio dell’archeologia e la ricostruzione filologica di materiali e oggetti del passato) tenta di spiegare i punti ancora oscuri della tecnologia del mondo antico.
Oggetto del test era la verifica della capacità di resistenza alle frecce della corazza romana nota come “lorica segmentata”, che (secondo noti studiosi) fu inventata al solo scopo di proteggere il soldato romano dai micidiali dardi degli arcieri orientali, soprattutto quelli Partici.
Il test è stato organizzato da Giuseppe Pasqualucci (del gruppo di ricostruzione storica “XXX Ulpia Traiana”) e da Emilio Laguardia (degli Arcieri del Falco), e si è avvalso della preziosa collaborazione dei campioni Sergio Formato e Roberto Raffaele, nonchè della giovane “amazzone” Arianna Formato.
Le potenze degli archi usati nel test variavano dalle 25 alle 40 libbre, ed è stato utilizzato anche un arco storico orientale (30 libbre) di produzione ungherese (Kassai).
I tiri sono stati effettuati da una distanza di 10 metri circa.
Le frecce (aste in legno e impennaggi in penna d’oca) sono state ricostruite filologicamente sulla base degli esemplari ritrovati negli scavi archeologici delle fortezze romane di Dura Europos (Siria) e Qasr Ibrahim (Egitto). Le punte di freccia (in ferro martellato a mano) riproducono alcuni esemplari di età romana ritrovati sia in Europa che in Medio Oriente.
Per la corazza è stato utilizzato un laminato di ferro (NON acciaioso) dello spessore di 1 mm. posto su un manichino riempito di paglia.
Il test è stato completato da una prova sperimentale su un frammento di maglia ad anelli di ferro, chiamata dai romani “lorica hamata”, e utilizzata ancora per tutto il Medioevo.
I risultati del test verranno pubblicati a breve su una nota rivista scientifica del settore.